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“Prima di tutto ci tengo a dirle che mio padre è molto legato alla Torres ed è questo il motivo che mi porta ad accompagnarlo (insieme a mia figlia) a vedere una partita”.

A scriverci è il figlio di Roberto Balestri, centrocampista rossoblù, classe 1935, arrivato da Pisa a Sassari nei primi anni 50 e che vestí la maglia della Torres per tre stagioni e poi ne fu anche allenatore negli anni ’80. Domani Balestri tornerà a Sassari e sarà presente in tribuna per assistere alla sfida Torres – Muravera.

Un regalo della sua famiglia, un’ emozionante tuffo nel passato che potrà vivere con il figlio e la nipote. “La sua storia professionale è iniziata da lì quando era ancora un ragazzo. Fu accolto da giocatori esperti – ricorda il figlio – con i quali è rimasto sincero amico. Alcuni purtroppo adesso non ci sono più, come Isoni e Campus”.

Appartengono a questo periodo fatto di eroi sportivi, di calcio polveroso e di immagini in bianco e nero, le bellissime foto inedite che ci invia Riccardo e che vi mostriamo. Lo stadio Acquedotto, con la sua tribuna gremita, la gradinata centrale, e gli alberi che facevano da postazioni privilegiate, e poi alcune formazioni, i volti, le figurine di un’epoca.

Come calciatore Balestri ha iniziato con la maglia della Torres in IV serie nel 1952-53 (29 presenze e 3 gol). Nel 1953/54 colleziona 11 presenze e 2 gol, l’anno successivo le presenze sono 33 e i gol salgono a 9. La 54/55 sarà una delle migliori stagioni del dopoguerra, con un secondo posto e una serie C solo sfiorata. Tra i protagonisti dell’epoca ci sono Lepri, Orecchioni, Campus e Serradimigni, autore di 18 gol in 33 gare. Fu l’ultima stagione in rossoblù per Balestri che nel 1955-56 passò alla FEDIT Roma per esordire in terza serie.

Poi un lungo cammino tra Pisa e Livorno, squadra con cui conquista una promozione in Serie B. Chiuderà la carriera con un biennio al Viareggio, dopo una promozione in C nel 1966-67.

Abbandonato il campo inizia ad allenare nel Marina di Pisa e sono tante le panchine tra Pisa (fu il primo allenatore di Marco Tardelli e poi suo collaboratore all’Inter e nella nazionale under 21), Foggia (Promozione in serie A nel ’76), Livorno (Promozione in serie B nel 66/67) Reggina, Nocerina, Bolzano fino al ritorno a Sassari nella stagione 1983/84. In quell’anno di C2 la Torres raggiunge il 6° posto e Balestri subentrò in corso di stagione a Domenghini.

Ma è nelle cartoline del calcio del dopoguerra che è rimasto il cuore rossoblù di Balestri, vecchia gloria di un calcio che non c’è più ma che non smette di emozionare.

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