
Mattinata intensa e ricca di significato presso il Convitto Nazionale Canopoleno di via Luna e Sole 44 dove Don Galia ha portato la propria esperienza e dato un messaggio importante agli oltre 80 studenti presenti in aula: no al bullismo, sì all’inclusione.

Tante le curiosità e le domande rivolte a Galia, accompagnato da Filippo Migheli e Francesco Salis dell’Area Comunicazione rossoblù, che ha specificato come, in un momento storico per tutti difficile, ed in cui in conflitti nel mondo stanno aumentando a dismisura, sia determinante non discriminare e portare messaggi di pace fin dall’adolescenza.

Galia – “Nelle carceri spesso ho a che fare con persone che hanno commesso reati di violenza legati all droga. C’è chi ha picchiato gli amici, ammazzato familiari. Su 500 detenuti con cui ho a che fare 150 sono connessi ad eventi di questo tipo. Noi aiutiamo le persone a capire i propri errori perché queste persone vanno reinserite in società. Oggi parlo con ragazzi che sono sicuri hanno assistito a scene di bullismo: denunciate, aiutate il prossimo, immedesimatevi e non rimanete in silenzio o indifferenti”.
Progetto “Futuri in gioco” finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna – contributo L.R. 8 maggio 2025, n. 12 – CUP E44J25000460009.